La Lettura di Corpi

A Sexual Fantasy

— By william_blake

Lei suona il campanello e lui corre ad aprire, sa già che è lei, l'aspettava. Ormai il loro è diventato un appuntamento regolare, nessuno dei due può più farne a meno. In camera, la luce soffusa, la musica giusta, un jazz etiope dal ritmo inebriante. Si salutano, si abbracciano, da amici. Amici, si conoscono appena, solo quell'incontro li unisce. A lui piace che sia una persona quasi sconosciuta, la confidente dei suoi segreti più intimi, non per forza erotici. Si muovono veloci verso la camera da letto, la pila dei diari è già là che aspetta. Lei, furba, indovina subito l'ultimo, quello dove sa che si parla di lei, lo prende e guarda per un attimo, il suo dottore, per avere il consenso ad aprirlo. Il dottor Poe è un tipo asettico, asociale, sobrio nel look quanto nell'atteggiamento. Lui la sta guardando seduto sulla sedia della scrivania, lei seduta sul letto, legge attraverso gli occhiali legge le pagine avidamente, così presa da non accorgersi che la gonna si è alzata tanto da mostrare le mutandine bianche, che si stanno inumidendo. In un attimo si sente la mano tremante di Poe tra le gambe, sussulta, lo guarda, di nuovo tradita. mai si erano toccati, prima di quella volta. Dopo un primo momento di tensione si lascia andare, si abitua, ci prende gusto, si muove sopra, piccoli movimenti consapevoli, ci si adagia, fa in modo che l’indice si insinui tra le labbra, tra le mutande, ci si mette comoda. Lui sente tutto. Mentre legge sente il desiderio di afferrarglielo, mentre. Gli infila la mano dentro i pantaloni, lo tira fuori, non si dicono niente, lui ha capito cosa sta leggendo, è duro, è tanto grosso, la sorprende, fa su e giù con la mano, mentre legge.
Poi, finito di leggere, senza dire niente si alza, si dirige verso l’interruttore e spegne la luce, rimangono in penombra. Nessuno dei due parla, lei è in piedi, davanti a lui, si toglie la maglietta che lancia sul letto, vicino a lui, poi prima le mutandine, lasciandole scivolare per terra, lui segue tutto cono lo sguardo, e infine la gonna di cotone leggero. Il pelo.